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.Ed uno con certi occhietti furbi sog-Letteratura italiana Einaudi 213 Luigi Settembrini - Ricordanze della mia vitagiunse:  Curioso quel don Vincenzio Lanza! S�, levia-mo le barricate, e dopo tutto quello che c � stato stanot-te e ancora c �, vestiamoci di gala, ed andiamo ad aprireil parlamento!  Io dicevo tra me:  E che ci � stato dun-que? Chi ha ordinato di farle le barricate? E perch�? .E non trovavo nessuno che potesse dirmi qualcosa.A untratto vedo mio fratello Giovanni, armato anch egli, chemi dice:  Sono stato in tua casa: tua moglie mi ha dettoche eri uscito, ed io ti ho cercato lungamente, e vogliostarti vicino. Sai nulla di quel che � stato stanotte? Grandi rumori a Monteoliveto, e le barricate. Nientealtro?  Niente .In questo vedo avvicinarmisi GabrielePepe, generale della guardia nazionale, io gli vo incon-tro, e gli dico:  Generale, perch� la guardia nazionalenon ubbidisce agli ordini della Camera?  Ed egli: L ho detto a questi signori, e non mi vogliono ascoltare.Provate voi, diteglielo voi. E che sono io, o generale,rispetto a voi?  Qui entra un giovane che io conosceva,e con gli occhi e il volto come di un matto, dice:  Chiparla di togliere le barricate, � un traditore, ed io gli tiro.E appunta il fucile sul petto a Gabriele Pepe, il qualecome chi scaccia una mosca, lievemente spinse in alto lapunta del fucile, dicendo:  Non fate sciocchezze .Evolt� le spalle, e messesi le mani dietro le reni, se neand� via tranquillo.Io presi pel braccio quel giovane, e: Sai tu chi � quell uomo contro il cui petto impugnastiil fucile? Sai tu chi � Gabriele Pepe? � un prode soldatoche ha il petto pieno di cicatrici, � colui che difese l ono-re d Italia contro il francese Lamartine che la insultava,� un grande e savio cittadino, � un uomo di virt� unica,innanzi al quale tu ed io dovremmo cadere in ginocchio.Il giovane si fece pallidissimo, mi disse:  Oggi siamotutti pazzi  ; e dopo un poco pianse.Vive ancora, e for-se legger� queste parole che ho scritto.Dopo alcun tempo vedo a caso il deputato BenedettoMusolino, e con lui vo a Monteoliveto seguito dal mioLetteratura italiana Einaudi 214 Luigi Settembrini - Ricordanze della mia vitaGiovanni, a cui lasciai il mio fucile, ed entrai nella gransala, dove di mano in mano vennero gli altri deputati..Insomma puoi dirmi tu che � avvenuto stanotte?  Quelmaledetto giuramento ha imbrogliato ogni cosa. E nonsaria meglio non darlo?  Cos� penso anch io, ma il revuole che si giuri.Le pratiche durarono tutta la giornatadi ieri, e verso sera venne qui il ministro Conforti, e lesseuna nuova formola, che afferm� scritta proprio dal re, eche non fu accettata.Egli se n and�, e qui fu un tumultoindescrivibile: tra noi si gridava, si proponeva mille cose,ma tutti concordi a non cedere: il popolo su la piazzacon molte fiaccole accese gridava, applaudiva ad alcunideputati che da quei balconi aringavano: �coraggio, re-sistete, viva i deputati!� Verso tardi entrano da quellaporta alcuni uomini con un uffiziale di guardia naziona-le e dicono: �Deputati, le truppe sono uscite dai quartie-ri, e stanno innanzi Palazzo: il popolo faccia le barrica-te�.E mille voci ripeterono �barricate�. Anche ideputati?  Alcuni s�.E tutta stanotte � stato un batteredi tamburi, e gridare �tradimento, alle armi�, e si sonofatte le barricate che hai vedute. Ebbene, e poi come si� fatto dalla Camera quell avviso che ordina disfarle? Verso la mezza notte il re finalmente ha ceduto, ha chia-mato il ministro Troya, ed ha sottoscritto un decreto checontiene un altra formula di giuramento.Eccolo qui sultavolo: �Prometto e giuro innanzi a Dio fedelt� al re co-stituzionale Ferdinando.Prometto e giuro di compierecon massimo zelo e con la massima probit� ed onoratez-za le funzioni del mio mandato.Prometto e giuro di es-sere fedele alla costituzione quale sar� svolta e modifica-ta dalle due Camere d accordo col re, massimamenteintorno alla Camera dei pari, come � detto nell art [ Pobierz całość w formacie PDF ]

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